LUPO

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martedì 28 maggio 2013

                               BIGIARELLA
                               (Sylvia curruca)



Il comportamento degli animali non finisce mai di stupirti!
Quando meno te lo aspetti ti trovi davanti a dei comportamenti che fanno saltare tutte le convinzioni e certezze maturate in anni di attività sul campo.
E' il caso di una Bigiarella che ho trovato nel corso di un'escursione nella fascia Prealpina delle Orobie Lecchesi, in una fredda, ma limpida mattina degli ultimi giorni del mese di Maggio.




Avevo oramai da anni abbandonato l'idea di poterla fotografare con la mia attrezzatura Digiscoping, quindi, quando ho sentito il suo caratteristico canto territoriale, distrattamente ho rivolto lo sguardo verso un rado boschetto e, avendola notata sulla cima di un Larice, svogliatamente mi sono fermato ad osservarla.
Ho pensato: adesso volerà via a nascondersi, lontano da me!  Invece no!!  Ha sì cambiato posatoio, ma si è avvicinata.
Allora ci provo!  Appoggio il cavalletto con la videocamera; inquadro: accidenti sono troppo vicino, non mi sta nell'inquadratura; recupero l'attrezzatura e mi allontano con molta cautela mentre con la coda dell'occhio la tengo controllata.





In quel mentre, la Bigiarella, lascia il posatoio per andare su di un'altro ancora più vicino a me. Sono sorpreso e non so cosa fare; mi allontano ancora un po, e lei cosa fa? Si avvicina ancora di più!!!!
A questo punto desisto,  mi siedo sull'erba e appoggio il cavalletto con l'attrezzatura davanti alle mie gambe.
Sono esterrefatto!

Solitamente quando riesci ad intravederla ai margini di un cespuglio, non fai in tempo a dire: Bigiar........., che è già sparita. 
Una Bigiarella a circa cinque metri da me; ma vi rendete conto!! 
Mi stava "Mobbando", dicendomi:** stai attento perchè sei entrato nel mio territorio, e ti tengo sotto controllo**.




Indifferente alla mia presenza così prossima, ha cominciato con veemenza, ad emettere in tutta tranquillità il suo canto territoriale, alternandolo a momenti dedicati alla toletta e riordino del piumaggio; ed io sempre più interdetto, a guardarla senza più parole. 




Questo particolare atteggiamento è probabilmente dovuto alla eccezionale carica ormonale che,  all'inizio del periodo riproduttivo, permette al maschio, rendendolo aggressivo, di difendere il territorio da lui occupato, dai soggetti della stessa specie che intendessero farvi intrusione. In questo modo garantisce a se stesso e alla sua compagna la possibilità di poter nidificare e svezzare la propria prole con le risorse disponibili in quel territorio.
A volte difendono il territorio anche da specie diverse, che potrebbero competere nello sfruttamento delle risorse alimentari ma, mai mi sarei aspettato che un umano rientrasse fra queste.  






                                     
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venerdì 17 maggio 2013


                       ZIGOLO MUCIATTO
                                 (Emberiza cia)


Perchè Muciatto? 
Per via di quella striatura che dal becco scende verso il collo che assomiglia ad un mustacchio, la quale oltre a quella che attraversa la testa sopra l'occhio, completa questa sorta di mascherina che lo contraddistingue dagli altri Zigoli.








Altra caratteristica, molto più marcata nel maschio nel periodo riproduttivo, è la colorazione del petto che risulta di un inaspettato color vinaccia.
E' un uccello dalle caratteristiche poco appariscenti anche per quello che riguarda il canto emesso; infatti non è un uccello molto vocifero, e spesso lo si può individuare solamente se si ha un orecchio esperto e molto attento a cogliere questa sorta di sibilo che emette brevemente.



























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giovedì 16 maggio 2013

                       SALTIMPALO
                          (SAXICOLA TORQUATA)


Quale nome è più adeguato come quello attribuito al Saltimpalo; infatti è sua abitudine sostare lungamente sulla cima di pali e cancelli, sulla punta di piccoli alberi o cespugli e su erbe con lo stelo rigido come quello dei Cardi.
E' un uccelletto poco appariscente, se non fosse per quella testa completamente nera e il petto di un tenue arancione nel maschio; ma ben più difficoltoso è il riconoscimento della femmina, dai colori con tonalità brune e il petto bianco/giallastro.
E' confondibile con lo Stiaccino che ha le stesse dimensioni e la stessa abitudine a fermarsi a lungo sui paletti e steli erbacei ma, a differenza di quest'ultimo, il Saltimpalo non ha mai il sopracciglio bianco.
Il suo atteggiamento è tipico e ripettitivo: fermo sul posatoio, si lancia in volo per catturare gli insetti che vede nelle vicinanze, oppure sul terreno e poi torna nuovamente sul posatoio; se la preda è un po più lontana, ma vale la pena di essere catturata, si lancia comunque in volo e, dopo la cattura decide per un nuovo posatoio.
E' abbastanza comune vederlo nelle pianure e nelle aree collinari, dove l'agricoltura meccanizzata non ha ancora posto in essere quel processo di omologazione dei territori, togliendo quasi completamente quegli elementi di naturalità come cespugli, siepi e quelle zone marginali incolte, e dove l'utilizzo indiscriminato dei pesticidi non abbia ridotto i territori a deserti di biodiversità.

martedì 7 maggio 2013

                 AIRONE GUARDABUOI
                        (Bubulcus ibis)






  

 

 






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http://www.youtube.com/watch?v=LRV2wigmBmA





                            MIGNATTAIO
                           (Plegadis falcinellus)











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                               STORNO
                         (Sturnus vulgaris)













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                            CUTRETTOLA
                                  (Motacilla flava)



Ad un osservatore che si trovasse a passare casualmente vicino ad un campo appena arato, nei primi giorni di Aprile, può capitare di vedere un comparire e scomparire di macchie gialle fra le zolle.
 Sembra di essere al mare  e vedere le barche fra un'onda e l'altra scomparire e riapparire.
Con un'osservazione più attenta, ci si rende conto che si tratta di uccelli in alimentazione: sono le Cutrettole che durante la migrazione primaverile, dopo aver effettuato il lungo viaggio dall'Africa tropicale, arrivano affamate nei luoghi di riproduzione; ma prima di iniziare questa estenuante attività, si fermano per recuperare energie, alimentandosi dei piccoli invertebrati che trovano fra le zolle.















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