(Sylvia curruca)
Il comportamento degli animali non finisce mai di stupirti!
Quando meno te lo aspetti ti trovi davanti a dei comportamenti che fanno saltare tutte le convinzioni e certezze maturate in anni di attività sul campo.
E' il caso di una Bigiarella che ho trovato nel corso di un'escursione nella fascia Prealpina delle Orobie Lecchesi, in una fredda, ma limpida mattina degli ultimi giorni del mese di Maggio.
Avevo oramai da anni abbandonato l'idea di poterla fotografare con la mia attrezzatura Digiscoping, quindi, quando ho sentito il suo caratteristico canto territoriale, distrattamente ho rivolto lo sguardo verso un rado boschetto e, avendola notata sulla cima di un Larice, svogliatamente mi sono fermato ad osservarla.
Ho pensato: adesso volerà via a nascondersi, lontano da me! Invece no!! Ha sì cambiato posatoio, ma si è avvicinata.
Allora ci provo! Appoggio il cavalletto con la videocamera; inquadro: accidenti sono troppo vicino, non mi sta nell'inquadratura; recupero l'attrezzatura e mi allontano con molta cautela mentre con la coda dell'occhio la tengo controllata.
In quel mentre, la Bigiarella, lascia il posatoio per andare su di un'altro ancora più vicino a me. Sono sorpreso e non so cosa fare; mi allontano ancora un po, e lei cosa fa? Si avvicina ancora di più!!!!
A questo punto desisto, mi siedo sull'erba e appoggio il cavalletto con l'attrezzatura davanti alle mie gambe.
Sono esterrefatto!
Solitamente quando riesci ad intravederla ai margini di un cespuglio, non fai in tempo a dire: Bigiar........., che è già sparita.
Una Bigiarella a circa cinque metri da me; ma vi rendete conto!!
Mi stava "Mobbando", dicendomi:** stai attento perchè sei entrato nel mio territorio, e ti tengo sotto controllo**.
Indifferente alla mia presenza così prossima, ha cominciato con veemenza, ad emettere in tutta tranquillità il suo canto territoriale, alternandolo a momenti dedicati alla toletta e riordino del piumaggio; ed io sempre più interdetto, a guardarla senza più parole.
Questo particolare atteggiamento è probabilmente dovuto alla eccezionale carica ormonale che, all'inizio del periodo riproduttivo, permette al maschio, rendendolo aggressivo, di difendere il territorio da lui occupato, dai soggetti della stessa specie che intendessero farvi intrusione. In questo modo garantisce a se stesso e alla sua compagna la possibilità di poter nidificare e svezzare la propria prole con le risorse disponibili in quel territorio.
A volte difendono il territorio anche da specie diverse, che potrebbero competere nello sfruttamento delle risorse alimentari ma, mai mi sarei aspettato che un umano rientrasse fra queste.

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