LUPO

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domenica 2 giugno 2013



                           SCRICCIOLO
                              (Troglodytes troglodytes)



Quando senti il suo canto territoriale, immagini di trovarti di fronte ad un uccello di medie dimensioni, per via di quel tono squillante emesso con una tonalità e volume molto alto.
Invece, se riesci ad individuarlo, ti rendi conto che sembrerebbe quasi impossibile che un uccellino così piccolo, dal peso di circa dieci grammi, possa emettere un canto così imperioso e possente.
Quando riesci ad individuarlo, lo si vede impettito con la coda tenuta perfettamente verticale rispetto al corpo, sul ramo più alto di un cespuglietto, mentre controlla il territorio che difende con piglio e coraggio.



E' uno di quegli uccelli che non sta mai fermo; di rametto in rametto, esplora l'ambiente circostante, alla ricerca di ragnetti e altri piccoli invertebrati. Poi un breve volo verso un'altro cespuglio o catasta di legna secca, e di nuovo alla ricerca di insetti in tutti gli anfratti.
Questa frenetica attività si protrae per quasi tutta la giornata perchè il suo metabolismo è elevatissimo, quindi la ricerca continua di cibo è una condizione indispensabile , soprattutto nella stagione fredda, per poter mantenere la temperatura corporea. Le sue minuscole dimensioni non lo aiutano a mantenere una condizione termica ottimale, ed è quindi costretto ad una attività senza soste.




Sarà per questo motivo che viene considerato il folletto dei boschi: il suo apparire e scomparire dagli anfratti, che rende ardua l'impresa di poterlo seguire con lo sguardo; non aiuta nemmeno quel colore del piumaggio marroncino striato molto mimetico.
Se dovesse restare fermo per un attimo, allora diventa veramente difficile individuarlo.




Per il colore mimetico del suo piumaggio, in Valle San Martino (vicino a Lecco), e nella bergamasca, viene accomunata ad un'altra specie; infatti il nome dialettale con il quale viene identificato è : Re di Pole", dove la Pola, è la Beccaccia. Oppure è per la sua predilezione  di frequentare le intricate siepi, che attraversa con un movimento continuo, che in Brianza lo chiamano: Re di scies; cioè Re delle siepi.












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