BECCOFRUSONE
(Bombycilla garrulus)
Il riferimento è a questo misterioso uccello dell'estremo Nord/Est dell'Europa, del quale dalle nostre parti si conosce ben poco.
Tutto dipende da quanta disponibilità alimentare sarà rimasta nelle regioni di origine e, se queste saranno sufficienti a sfamare questo popolo di colorati pennuti, per tutto e lungo e rigidissimo inverno.
Ecco quindi che le bibliche invasioni periodiche non sono altro che il risultato di queste condizioni climatiche estreme che condizionano le scelte di vita del Beccofrusone.
Allora periodicamente ma con frequenze sempre più ravvicinate, nelle zone delle Prealpi intorno a Lecco, si fa visita a quelle zone dove sono presenti i rari alberi di Caki, ma soprattutto quelli di Sorbo degli uccellatori e quelli di Sorbo montano ricchi di succulente e appetitose bacche rosse.
E' uno spettacolo vederli quando arrivano a frotte sulle piante ricche di bacche e incominciare a nutrirsi con voracità, riuscendo ad ingurgitare, a volte, anche 6/7 grosse bacche di seguito, per poi involarsi sui rami spogli di un vicino albero, dove si raduneranno per sonnecchiare a lungo.
Purtroppo è tristemente noto anche fra i collezionisti, che non esitano ad approntare trappole di qualsiasi genere pur di poterli catturare e poi rivenderli a caro prezzo.
Un uccello così bello, dal piumaggio "setoso" e dai colori così sgargianti in alcune parti del corpo, con quel ciuffetto in testa che lo contraddistingue e una mascherina nera sugli occhi che gli conferisce un'aria quasi piratesca.
Un uccello che cade ancora sotto i colpi di fucile di indegni personaggi che si fanno chiamare "cacciatori"; un uccello che meriterebbe una maggiore attenzione e soprattutto protezione da chi lo vede come un esemplare da mostrare nel carniere o per consentire illeciti guadagni in termini economici.
Si dovrebbe e si potrebbe fare di più !! Basta volerlo.
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