FANELLO
(Carduelis cannabina)
All'apparire, sul ramo di un arbusto, sale subito il dubbio: sarà un Fanello o un Organetto?
Certo, ad un occhio esperto e abituato all'osservazione, questi dubbi non si pongono; ma ad un occasionale osservatore una improvvisa apparizione può creare un po di confusione.
Però basta osservare alcune caratteristiche, soprattutto nei maschi, peculiari nelle due specie, e le idee cominciano subito a chiarirsi.
Una di queste è sicuramente la colorazione della gola: nel Fanello è bianca o leggermente screziata mentre nell'Organetto è nera. Un'altra differenza sostanziale è la colorazione della fronte e del petto: nel Fanello sono entrambi di colore carminio, mentre nell'Organetto, la fronte è di un bel rosso vivo, mentre il petto ha una colorazione sul rosa sfumato con in più molte screziature che nel Fanello sono completamente assenti. Da notare anche la testa e la nuca del Fanello di un bel grigio esteso.
Altra storia invece se gli uccelli sono in volo, perchè i versi emessi fugano qualsiasi dubbio sull'identificazione. Non casualmente l'Organetto è stato chiamato così, infatti quei versetti (con molta fantasia) sono stati paragonati a quelli emessi da un piccolo organo.
Detto questo, si tratta di un tipico frequentatore delle zone montane del nostro territorio dove, negli arbusti spinosi intorno ai 1500 metri di altitudine, nidifica e si fa ammirare nei suoi gioiosi colori.
A proposito di colori, non tutti sanno che, come in altre specie, la colorazione vistosa delle piume è frutto dell'abrasione dell'apice dovuta al passaggio fra i cespugli, o il contatto con le varie essenze erbacee durante la ricerca del cibo nei pascoli, consentendo l'abrasione ed evidenziando quindi il sottostante strato colorato.
Infatti d'inverno la colorazione del maschio è di un colore più smorto, rispetto a quello sgargiante della primavera/estate; questo però è dovuto anche all'alimentazione, che in periodo riproduttivo è più ricco di carotenoidi, che per un fattore ormonale presente in quel periodo, possono essere veicolati verso le piume.
Durante le mie ricerche nelle vallate alpine e prealpine, mi capita molto spesso di osservarne gruppetti più o meno numerosi, e non mi sottraggo mai dal dedicare del tempo alla loro osservazione.
Durante queste piacevoli soste, mi è capitato di vederli nei pressi delle baite che sono presenti sugli alpeggi, becchettare con insistenza sui muri delle case, in particolare sulla malta che unisce i sassi dei muri, Episodi simili ho avuto occasione di notarli anche con altre specie (Venturoni alpini).
Non ne sono certo, ma suppongo che lo facciano per estrarre minuscoli elementi minerali che non riescono a trovare nella dieta quotidiana, e necessari al mantenimento di un corretto equilibrio idrico/salino.
GUARDA VIDEO:






Nessun commento:
Posta un commento