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martedì 27 novembre 2012

                           ALLODOLA
                          (Alauda arvensis)



Ecco la classica vittima dell'ingordigia e dell'arroganza umana!!

La trasformazione prima, e la banalizzazione dell'agricoltura poi, insieme all'accanimento dei cacciatori nei confronti di questo uccello, hanno determinato nel corso di questi ultimi anni un declino drammatico delle popolazioni presenti sul nostro territorio.
Si sa che le politiche agricole adottate dal dopoguerra a i giorni nostri, non hanno tenuto minimamente in considerazione di adottare delle tutele nella gestione dei territori agricoli, così da permettere ad una gran parte degli animali selvatici, di trovare ancora habitat idonei per svolgere le loro funzioni vitali.
Nello stesso tempo una gestione ottusa e clientelare della caccia, che ha mirato (al solo scopo di ottenere consenso elettorale) unicamente a garantire carnieri pieni ai cacciatori, non hanno capito quei segnali che evidenziavano un chiaro e costante declino della specie.
La situazione è: che oggi, come per tanti animali che prima popolavano la pianura, molte specie hanno dovuto rinunciare a quei territori, storicamente idonei ai loro bisogni, per autorelegarsi in territori marginali oppure dove, per causa di forza maggiore, hanno dovuto adattarsi a condizioni ambientali sicuramente più severe.
E' vero che l'Allodola ha da sempre annoverato nelle sue fila, popolazioni adattate, durante il periodo riproduttivo, a frequentare praterie di media montagna (almeno nelle zone prealpine della Lombardia); ma oggi, questi, sono rimasti gli unici luoghi dove si riesce ad accertare e documentare una decente popolazione in riproduzione.





































                                                               




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