LUPO

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sabato 17 novembre 2012

                       AVERLA PICCOLA
                          (LANIUS COLLURIO)

Nella campagna di un tempo ricca di siepi, dove la monocoltura non era ancora arrivata ed era presente bestiame al pascolo brado, era facile vederla o sentirla per via del suo verso inconfondibile.
Sulla cima dei cespugli o piccoli alberi, è solita appostarsi per controllare prati e cespugli alla ricerca di prede composta da una grande varietà di insetti,  di rettili come la Lucertola, ma anche di piccoli mammiferi.



Ove siano presenti alberi o cespugli con le spine, come la Rosa canina, il Biancospino o la Robinia, si è sviluppata nell'Averla piccola l'abitudine di infilzare le sue prede nelle spine, così da realizzare una dispensa. Nel tempo la sua presenza nella pianura agricola, per motivi già esposti, si è notevolmente rarefatta, quindi il suo areale di nidificazione è relegato a quelle aree marginali   
dove esiste ancora un ambiente con campi intervallati da filari di siepi e di arbusti anche isolati.
In zona collinare e montana, la sua presenza è ancora significativa e, in periodo riproduttivo è possibile vederne varie coppie cacciare e difendere il territorio, sulle parti più elevate dei cespugli di Rosa canina, cespuglio fra i prediletti dove fare il nido. 



Il maschio è visibile anche da lontano, perchè un macchia bianca in cima ad un cespuglio è identificativo quasi certo della sua presenza. Ad un esame più particolareggiato, con il binocolo, si vedrà che in effetti che il bianco del petto è leggermente sfumato di rosa. 
La mascherina nera "da brigante" che gli attraversa gli occhi, il vertice grigio e il groppone color mattone, danno la visione d'insieme dell'elegante piumaggio di questo uccello.
Un'altra particolarità dell'Averla piccola (comune anche nelle altre Averle) è il becco uncinato e il "dente" da rapace che non danno scampo alle prede una volta catturate. Lo sanno bene anche gli inanellatori, quando capita di trovarne qualcuna nelle reti, la prudenza nel maneggiarla è d'obbligo, pena dolorose "pizzicate" sulle dita.





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